Un racconto da Electrolux Innovation Center

Nell’ambito del ciclo di incontri AIESEC Alumni Italia sul tema “Eccellenza e Innovazione”, venerdì 3 febbraio si è svolta la visita all’Electrolux Open Innovation Center di Forlì, il luogo dove è nato il nuovo modello globale di Open Innovation dell’azienda che consente di fare business ed accelerare l’innovazione attraverso la sinergia fra network interno ed esterno all’azienda.
Hanno partecipato alla visita 18 Alumni di tutte le età e di diversi background professionali e di carriera.
Per condividere l’evento e le emozioni di questa esperienza abbiamo scelto il racconto di Emilia, una giovane Alumna alla sua prima esperienza con l’Associazione. Buona lettura!

La visita da Electrolux organizzata da AIESEC è stata un’esperienza davvero esaltante e formativa. Lo immaginavo, e per questo non ho esitato ad organizzarmi con lavoro e studio per accettare l’invito e a preparare la mia ventiquattrore con destinazione Forlì. AIESEC mi ha sempre dato moltissimo, ma per il naturale turnover e per permettere ad altri studenti di vivere un’esperienza di responsabilità e leadership, ho lasciato posto ad altri miei coetanei, con la tristezza di abbandonare un ambiente stimolante e formativo non convenzionale, ma anche con la gioia e la motivazione di affrontare ogni nuova esperienza con sfida e voglia di crescere. Scoprire che l’Associazione degli AIESEC Alumni italiani, ora brillanti manager, aveva deciso di aprirmi le porte di una grande azienda polo di eccellenza e innovazione e le braccia di un network così importante, mi ha fatto rivivere l’antica emozione.

Il nostro evento ha avuto inizio con una visita alla fabbrica, dove abbiamo avuto modo di vedere sul campo come Electrolux gestisce attraverso il modello Lean i processi produttivi, i suoi collaboratori e la sicurezza sul posto di lavoro. La disponibilità dei nostri accompagnatori e la loro preparazione sono state valide risposte al continuo susseguirsi delle domande che nascevano dalla nostra insaziabile curiosità.
Dopo questo confronto, l’interesse non ha fatto che crescere quando abbiamo affrontato le tematiche dell’Open Innovation con una presentazione di Manuel Silva, Project Manager che opera all’interno del Global Open Innovation Center del Gruppo Electrolux e, sorpresa!, anche lui AIESEC Alumnus.
Un’apertura così grande e ben strutturata verso l’esterno dell’Azienda, la voglia di condividere con il “mondo” la ricerca delle soluzioni per il raggiungimento dei propri obiettivi, ci hanno condotto alla scoperta di un processo di ricerca dell’eccellenza e dell’innovazione che non immaginavamo possibile, spalancandoci una finestra sul futuro. L’Open Innovation è un esempio di quel desiderio di successo a cui tutte le aziende ambiscono ma che, a parer mio, troppo spesso resta ancorato agli schemi del passato. Ma si sa, come diceva il gatto alla gabbianella nel famoso libro di Sepulveda: “Vola solo chi osa farlo”. Talvolta rischiare, con le dovute cautele, appaga.

La cena Alumni a Bologna mi ha dato un ulteriore opportunità di confrontarmi con persone che, una volta formatesi in AIESEC, hanno costruito una brillante carriera. Ciò ha contribuito, e vi assicuro non è poco, di non farmi demoralizzare da questo mondo del lavoro, che spesso delude, deprime e non dà molte chances a noi giovani. Ho avuto, ancora una volta, la dimostrazione che giovani capaci di assumersi a 20 anni la responsabilità di mandare loro coetanei in giro per il mondo, di gestire progetti o partire in prima persona alla scoperta di realtà nuove, grazie a queste esperienze riescono a potenziare la loro leadership e raggiungere i loro obiettivi professionali e di vita. Avere la possibilità di vivere questa esperienza, mi ha dato la carica per affrontare al meglio e con lo spirito giusto tutte le sfide universitarie, lavorative e soprattutto di vita che incontrerò. Ho recuperato, in me, l’energia e la determinazione necessarie nei confronti di questa società complessa e dinamica, nonché la consapevolezza che l’impegno, la crescita culturale e umana sono determinanti per il raggiungimento degli obiettivi in qualunque contesto, e che il fallimento non dovrà mai essere un punto di arrivo, ma un nuovo punto di partenza.

AIESEC mi ha dato tanto in passato e ancora una volta, mi ha insegnato a credere che “se ognuno è leader di se stesso”, può davvero fare la differenza. Concludendo vorrei ringraziare AIESEC Alumni Italia per aver reso un venerdì qualunque, di una ragazza come tante, una giornata speciale.

Emilia Apetino